San Piero Patti (ME) , tra le opere d’arte, la Chiesa di S. Maria Assunta ed il Monastero dei Carmelitani Calzi del 1572

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San Piero Patti 21 maggio 2017

Il nome che anticamente i greci diedero a San Piero Patti è Petra in riferimento ad una grande roccia di granito rosso presente in quel territorio. A San Piero infatti vissero numerosi coloni greci che fondarono la comunità di Petra e che intrattenevano rapporti commerciali con le altre comunità di Abacena e Tindari. Con l’avvento del Cristianesimo l’antica denominazione “Petra” fu trasformata in Sanctus Petrus e dopo ancora Sanctipetri supra Pactas (San Pietro sopra Patti).

Continuiamo il nostro tour previsto dal progetto “DAI TINDARIDI ALLA MADONNA NERA – STORIA FEDE E LEGGENDE SUI NEBRODI” – S. Piero Patti (ME).

Con l’avvento degli Arabi in Sicilia, anche San Piero fu occupata dai saraceni: il loro esercito risalendo il fiume Timeto giunse nell’antico insediamento di cui occupò il versante periferico meridionale a ridosso del corso d’acqua. In quel luogo nacque l’antico quartiere saraceno conosciuto col nome di Arabite. San Piero conobbe un nuovo periodo di prosperità durante il regno del gran Gran Conte Ruggero (Ruggero I d’Altavilla). Egli, forte dell’appoggio di un esercito inviatogli dal Marchese del Monferrato, scacciò gli Arabi da San Piero e pose il suo territorio sotto la regia amministrazione. Molti dei guerrieri di origine piemontese e provenzale venuti al seguito di Ruggero s’insediarono definitivamente a San Piero e dalla fusione della loro lingua con quella locale nacque il dialetto Gallo-Italico tuttora in uso a San Piero.
Nel 1356 il Re Federico IV d’Aragona soggiornò nel castello di San Piero Patti dopo aver riportato la pace nel feudo sampietrino a seguito di una protesta popolare contro la Baronia. La regina Maria di Sicilia nel 1377 riaffidò la baronia di San Piero agli Orioles che la mantennero fino al 1646 anno in cui passò nelle mani della famiglia Caccamo. Gli ultimi nobili ad essere investiti del titolo di baroni di San Piero furono i Corvino.
opere da notare sono:

Chiesa di Santa Maria Assunta, le opere più importanti:

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Sulla navata destra;
Un crocifisso nero di scuola siciliana, risalente agli inizi del 1400, collocato in un altare a lato di quello di San Biagio. L’altare è in marmo policromo locale ad intagli. Sullo stesso altare è posta Maria SS.Addolorata, statua che viene impiegata durante la processione delle varette del Venerdì santo.

Un altare dedicato a Maria SS. del Tindari, che riporta tracce di affreschi del 1658.

Sulla navata sinistra;
Un quadro di san Michele arcangelo, di grandi dimensioni.

La statua di Maria SS. della Catena, patrona di San Piero Patti, proveniente dalla chiesa madre. È in legno e cartapesta, frutto di un laborioso assemblaggio di pezzi e risalente al seicento nelle parti più antiche. È stata restaurata nel 2013 insieme alla statua di san Biagio.

Un quadro che rappresenta la Consegna delle chiavi a san Pietro, del XVII secolo della scuola del Novelli, opera di Antonio di Bari, proveniente dalla chiesa madre.
Un quadro di sant’Agata e santa Lucia, proveniente dalla chiesa madre.

L’organo della chiesa, situato sulla cantoria alla quale si accede tramite una stretta scala a chiocciola in pietra. Risale al 1781 ed è opera di Annibale Lo Bianco da Galati Mamertino. Le canne sono in lega di stagno. È considerato uno migliori organi del genere esistenti in Sicilia.

Il Convento dei Carmelitani Calzi:

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el 1572, mentre altri scrittori, giustamente, spiegano che i lavori iniziati nel 1566 ebbero termine nel 1572, data in cui fu abitato da numerosi Sacerdoti e Fratelli laici che, da quell’anno iniziarono la propria missione nella « Terra » di San Piero.
Famosa, inoltre, era la Biblioteca del grandioso Monastero, la quale conteneva numerosi volumi e svariati manoscritti di gran pregio, alcuni dei quali, fortunatamente, dopo la chiusura di quel luogo sacro, andarono a finire nelle più importanti Biblioteche delle tre più grandi città siciliane, ad esse inviati da seri Sacerdoti e Professionisti dell’epoca.
Nel Seicento e nel Settecento fu anche famosa una Scuola di Pittura, la quale fu frequentata da molti giovani di San Piero, nonché da altri che provenivano da diversi centri della provincia, e, talvolta, da qualche paese fuori dell’Isola.

Pubblicazioni
Siti Web ufficiali
Wikipedia

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