Acquedolci: brucellosi e tubercolosi, appello per l’eradicazione definitiva dalle aziende zootecniche siciliane

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Esperti, allevatori e istituzioni a confronto per un piano concreto di bonifica degli allevamenti infetti
Si è svolto ad Acquedolci un importante convegno dedicato all’allarmante diffusione di brucellosi e tubercolosi negli allevamenti siciliani. L’iniziativa ha riunito allevatori, imprenditori zootecnici, rappresentanti delle istituzioni, del settore veterinario e della politica regionale, per richiamare l’attenzione sulla necessità urgente di adottare interventi mirati e risolutivi.

L’incontro, organizzato dall’avvocata Gabriella Regalbuto e moderato da Nicola Barbera, presidente dell’Ordine dei Veterinari di Messina, ha posto al centro il bisogno di piani di eradicazione calibrati sulla specificità del territorio siciliano, dove l’allevamento transumante e allo stato brado è una realtà consolidata. «Servono tempi certi per le prove sierologiche, strumenti adeguati per la prevenzione e l’applicazione concreta delle normative europee già collaudate in altri territori», ha dichiarato Regalbuto.

Durante i lavori, il commissario straordinario nazionale per l’eradicazione di brucellosi e tubercolosi, Nicola D’Alterio, ha ribadito la centralità della collaborazione tra allevatori, istituzioni sanitarie e servizi veterinari dell’Istituto Zooprofilattico, richiamando alla necessità di un’alleanza operativa per affrontare il problema in modo strutturale.

La direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, prof.ssa Francesca Di Gaudio, ha sottolineato che le misure di contenimento sono già note e sperimentate: «Bisogna solo applicarle correttamente anche in Sicilia, come avvenuto con successo in altre aree d’Europa».

Il direttore del Dipartimento Attività Sanitarie della Regione Siciliana, Pietro Schembri, ha presentato dati incoraggianti: la brucellosi bovina è oggi allo 0,3%, la tubercolosi al 3,2%, partendo da un preoccupante 6% nel 2023. Tuttavia, province come Messina, Catania, Siracusa, Enna e Ragusa restano penalizzate, con il blocco della movimentazione degli animali e gravi ricadute economiche per il comparto.
Hanno preso parte al convegno anche il sindaco di Acquedolci, Avv. Alvaro Riolo, che da sempre e puntualmente organizza convegni aggregando i comuni dei Nebrodi, i deputati regionali Giuseppe Laccoto, Calogero Leanza e Pino Galluzzo, sempre presente sul territorio, il senatore Salvo Pogliese, rappresentante della IX Commissione del Senato, e il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cucci. Da tutti i relatori è emersa la richiesta di decentrare le attività diagnostiche, valorizzare le strutture locali dell’Istituto Zooprofilattico e accorciare i tempi di risposta, per contenere la diffusione delle malattie e proteggere la salute pubblica.

Il convegno si è concluso con un appello unanime: intervenire subito, con strategie concrete e risorse adeguate, per salvaguardare un comparto zootecnico fondamentale per l’economia e l’identità della Sicilia.

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