A Raccuja un tuffo nel passato per la Seconda edizione della Rievocazione Storica

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Raccuja 26 ottobre 2024

Si è tornati indietro nel tempo, un vero tuffo nel passato grazie alla Seconda edizione della Rievocazione Storica: “I Branciforti conti di Raccuja”

La rievocazione storica è diventata un’occasione unica per respirare l’atmosfera delle gloriose epoche passate, riscoprendo i fasti della nobile famiglia Branciforti, signori di queste terre.
L’impegno dell’Associazione Dominus Fortitudo e del Comune di Raccuja è quello di mantenere viva la memoria del passato di Raccuja, portando in scena momenti che evocano il prestigio e l’eredità culturale della cittadina con uno stile che mescola la teatralità con la cura per il territorio.
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E’ stato davvero un evento imperdibile! Le sfilate in costumi sartoriali, curati nei minimi dettagli, permetteranno ai visitatori di immergersi totalmente nel fascino medievale, mentre le esibizioni dei vari gruppi, con spettacoli musicali, giocolieri e butta fuoco, hanno offerto momenti emozionanti.
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Questa rievocazione non è stata solo una celebrazione della storia, ma un viaggio multisensoriale che unisce cultura, spettacolo e tradizione. Un’occasione per vedere la Raccuja di un tempo, con i suoi colori, suoni e personaggi che sembreranno uscire dalle pagine della storia per dare vita a un’esperienza unica.

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Ecco i gruppi e gli artisti che hanno sfilato nella seconda edizione nel Corteo della Rievocazione Storica “I Branciforti conti di Raccuja”:

Historical Dance Academy

Gruppo Storico Antica Vicari casato dei Valguarnera

Corteo Storico Federico IV d’Aragona di San Piero Patti

Gruppo Storico Vivere Villafranca

Sbandieratori e Musici Marduk

Sbandieratori e musici Arcobalero – città di Barrafranca

Gruppo storico “Abatellis Branciforti” Conti di Cammarata e Duchi di San Giovanni Gemini

Dominus Fortitudo Raccuja

La Compagnia del Borgo – San Marco d’Alunzio

Palio dei Sestrieri – Misilmeri

Nino Scaffidi – Il Fachiro dei Serpenti

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La storia di Raccuja dal 1522 al 1630 e l’ascesa dei Branciforti e la Contea raccujese:
A metà del Cinquecento la cittadina, da tanto tempo sottoposta a regime feudale e passata in mano a quattro famiglie nobiliari, stanca dei vincoli feudali, levò il capo e si ribellò al La Rocca, che fu costretto a scappare: il popolo chiedeva un ritorno al Dominio Regio, tanto vagheggiato e mai ottenuto dopo che il Vespro siciliano ne aveva decretato la fine a Raccuja. Il popolo raccujese, però, non aveva il danaro disponibile per riscattare la propria terra e quietanzare il La Rocca: pertanto la rivolta si trasformò in un vano gemito disperato, che si risolse in una ennesima sottomissione a vincoli signorili: ma questa volta Raccuja aveva la possibilità di legarsi alla famiglia più ricca ed eminente del regno di Sicilia, che aveva l’onore di precedere il Re nei solenni cortei pubblici e i cui esponenti, Grandi di Spagna e Principi di alcuni tra i feudi più ricchi di Sicilia, avevano il diritto di stare in piedi alla presenza del sovrano. Fu, infatti, Nicolò Branciforti a riscattare la Baronia dal La Rocca e ad elevarla a Contea. La cittadina ripagò il nuovo signore con un trionfo culturale che, nella sua storia, non ebbe e non avrebbe avuto più pari: fu elevata la grande Chiesa Madre e costruiti i palazzi più imponenti e ricchi del borgo ( edifici privati attorno all’attuale piazza XXV aprile); si insediarono svariati ordini monastici (Benedettini, Minori Osservanti di San Francesco di Paola); nacquero le più illustri glorie cittadine: lo scultore Rinaldo Bonanno, il grande filosofo Nicolò Serpetro, il letterato Rufino Scaciotto.

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