La Residenza della Terza Età “Glicine” apre le porte alla lingua siciliana

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La sicilianità e il suo valore

Questo lo scopo della giornata dedicata alla Sicilianità, che si è svolta presso la Residenza della Terza Età Glicine, nella giornata di venerdì 26 agosto, che vede protagonisti i cuccioli anziani e le loro famiglie.
La giornata ha un suo perché; in primis vuole ” risuscitare” il dialetto siciliano, nei suoi termini più arcaici, per dare luogo a una sorta di conoscenza, oggi tanto lontana dai bambini e dai giovani.
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Voluto fortemente da Giuliana Scaffidi, l’ incontro rientra in un progetto più ampio, con appuntamenti cadenzati in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Brolo e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Brolo.

Creare, con il supporto di conoscitori della Lingua Siciliana, una pseudo Università della Terza Età sulla sicilianità, quasi una sorta di materia da scrivere, leggere, parlare, rivolta a un pubblico di nuova generazione.
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La sede sarà sempre la Residenza Glicine. A supporto di questo, è in itinere un convegno organizzato nel prossimo autunno, sempre a tema. Il tutto con la condivisione del Direttore Salvatore Caccetta, disponibile a far crescere la Residenza, anche con appuntamenti culturali.
La giornata del 26 si è svolta fra momenti di convivialità suddivisi fra gusto, cibo, musica, canto, parole.

A dare risalto alle parole, lo scrittore autodidatta Vincenzo Scarpinati, conoscitore meticoloso di un siciliano che parte dalle origini. Scrive di fattezze e modi d’ uso antico, di personaggi gioiosani, città in cui risiede, ma realtà di ogni piccolo o grande paesino siciliano.

A dare voce al siciliano Rossella Cannella, membro del noto gruppo folcloristico ” Il Meliuso”. Il menù rigorosamente siciliano, creato appositamente dalle Signore ospiti della Residenza, condito di buon gusto.

La mattinata si è svolta con la rappresentazione di scheck siciliani fatti dalla bravissima Teresa Mannino e dai mitici Ficarra e Picone.
A conclusione di tutto, un momento di festa, all’ esterno della Residenza, con assaggi siciliani, che hanno aggradato il palato e dato modo di incontrarsi, conoscersi.

La seconda parte è stata condivisa con i familiari degli ospiti, al solo scopo di creare vivacità, conoscenza e gradimento.

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