Grande interesse ha suscitato al Salone Internazionale del Libro di Torino “ In difesa dell’umano. La filosofia di Karol Wojtyła”, il libro appena pubblicato di Daniele Fazio, una delle giovani menti più fervide del nostro territorio e autore di numerose pubblicazioni dedicate al pensiero filosofico di grandi personalità del mondo cattolico e letterario.
Pubblicistica e filmografia su Papa Giovanni Paolo II sono immense, mentre l’oggetto di questo lavoro fa luce sulla formazione intellettuale del futuro pontefice e sugli anni in cui, in maniera poliedrica, ha voluto sondare il mistero dell’uomo attraverso i sentieri dell’arte e della filosofia. Pochi, infatti, sanno che negli anni precedenti al papato, nonostante i suoi impegni pastorali, Wojtyla ha insegnato filosofia morale in molte Università polacche, tra l’altro, in un periodo in cui -scrive l’autore- “la Polonia era devastata dagli scontri ideologici che porteranno prima alla spietatezza del nazionalsocialismo e poi al lungo inverno della dittatura comunista”.
In particolare, con riferimento alle maggiori opere filosofiche di Karol Wojtyła, Amore e Responsabilità e Persona e Atto, l’autore mette in luce l’originalità della visione antropologica del Papa polacco, frutto di un intreccio interessante tra la fenomenologia e il tomismo (il pensiero filosofico di San Tommaso d’Aquino), che rielabora la nozione di “persona”, unica via per poter garantire all’uomo di ogni tempo la propria dignità.
Intervistato dalla nostra Redazione, Fazio ha sottolineato come “il pensiero di Wojtyła sia profondamente attuale poiché rappresenta un appello a scoprire l’uomo in tutta la sua integralità (emozioni, sentimenti, coscienza, ragione, apertura alla trascendenza)”. “Non si tratta di ri-creare l’umano, come ad esempio oggi vagheggiano le prospettive trans-umaniste – ha precisato – ma di esercitarsi in un continuo rispetto di ciò che si è in quanto persone”.
