Dialogo e confronto sulle tradizioni del carnevale gioiosano al Circolo Roma di Gioiosa Marea

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Gioiosa Marea 23 febbraio 2020
Un interessante incontro si è tenuto, domenica scorsa, al Circolo Roma di Gioiosa Marea sulle tradizioni del carnevale gioiosano, testimonianze dirette e indirette hanno tracciato la storia del carnevale sin dalle sue origini.
Condotto dalla dott.ssa Giuliana Scaffidi, l’itinerario storico-etnologico delle tradizioni del carnevale gioiosano, ha caratterizzato , soprattutto, alcune figure che hanno dato la genesi al carnevale, tra queste la Rachietta che , col passare del tempo, diventa la Racchia, fino ad arrivare alla figura storica del Murgo , raffigurato oggi dall’immagine del comandante Turi Zampino.
L’incontro è stato preceduto dalla lettura, di Vincenzo Scarpinati, dei saluti del nipote del comandante Turi Zampino, Prof. Giuseppe Costa.

Tra le testimonianze, che hanno portato un interessante apporto di conoscenza dei fatti storici della nascita di queste figure carnascialesche, quella della signora Cona Alioto, il cui nonno, anche lui emigrato in Argentina, porta a Gioiosa Marea la tradizione del travestimento del maschio in femmina per la sfilata della Murga , poi la testimonianza di Carlo Terranova, allora tra i protagonisti della nascita della Racchietta poi evolutasi in Racchia, ci da’ un’immagine dell’assoluta spensieratezza , della spontaneità, dell’improvvisazione tipica e sana rappresentazione nell’esorcizzare i problemi della vita quotidiana.
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Carlo Terranova: “ Negli anni 70 , quando la Racchietta si evolve in Racchia,  avevo tra i 18 e i 20 anni, era molto critica la formazione della Racchia proprio per la mancanza dei suonatori, tutto l’anno si facevano le prove con salame ulive e vino, nell’occasione della Racchia andavo a casa del comandante Zampino per invitarlo ….. “.
Interessante anche la testimonianza di Turi Borà, cultore delle tradizioni popolari siciliane , è stato colui che ha “ereditato” le tradizioni gioiosane cercando di migliorarne l’aspetto artistico e scenografico della rappresentazione del “Murgo”

La prof Rosalia Perlungo ha voluto sottolineare l’importanza culturale della Murga , così come da tempo è stato affermato sin dal lontano incontro organizzato nella nostra Gioiosa il 9 agosto del 2007 con la partecipazione di un famoso etnomusicologo conoscitore e protagonista delle Murghe argentine. La nostra Murga, infatti, ha la prerogativa ,non soltanto di essere unica sul territorio, ma di essere anche un esempio di mescolanza di esperienze diverse dovute anche al fenomeno migratorio , pertanto una pagina della nostra storia e della nostra identità. Da valorizzare con iniziative condivise e di ampio respiro.

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