Nella splendida location della Porta San Michele di Patti incontriamo il medico-scrittore barcellonese Nino Genovese, premiato al concorso letterario “I Sapori del Giallo” organizzato dal Comune di Langhirano in collaborazione con Giallo Mondadori.
Una location spettacolare che si presta molto al tema trattato, in quanto aprire un libro è come aprire una porta.
Nino Genovese è un medico con la passione della scrittura che negli anni ci ha deliziato con le sue fiabe. È il direttore artistico del Gioiosa Book Festival che quest’anno ha raggiunto un livello qualitativo notevole, grazie alla partecipazione di Autori ed Editori di grande rilevanza nazionale e internazionale.
Il secondo posto al premio “I Sapori del Giallo” lo proietta così nel palcoscenico dei grandi autori.
Nino ci inizia a parlare della sua opera letteraria, classificata al secondo posto del premio “I Sapori del Giallo”: “Si tratta di un racconto che si intitola “La morte in uno specchio” ambientato a Gioiosa Marea, con il quale mi sono classificato al secondo posto al premio I Sapori del Giallo in collaborazione con Giallo Mondadori organizzato dal Comune di Langhirano in occasione della Sagra del prosciutto di Parma.
Per me è stata una grande soddisfazione arrivare secondo. La giuria era spigolosa, ostica, e per questo era difficile raggiungere questo traguardo. Per me non è solo un traguardo, ma un trampolino di lancio per poter migliorare ancora. Ho due passioni, le fiabe e i libri gialli, ma le due cose vanno di pari passo, tanto che le mie fiabe sono un po’ particolari. Perché non sono delle fiabe classiche, poiché queste, solitamente, sono ambientate in un luogo immaginario, mentre le mie sono ambientate nella nostra Sicilia.
Così come è ambientato nella nostra Sicilia questo racconto con il quale mi sono classificato secondo. Questa è una caratteristica tipica del noir, del giallo, perché l’ambientazione in un giallo va di pari passo con il personaggio e con la storia. Nelle mie fiabe do importanza all’ambientazione e ai personaggi, per questo motivo qualcuno ha definito le mie fiabe noir, cioè delle fiabe con introspezione psicologica dei personaggi.
Il racconto è ambientato a Gioiosa Marea, una città alla quale sono legato proprio per il Gioiosa Book Festival con il quale collaboro con l’amministrazione comunale, un Festival al quale partecipano autori provenienti da tutta Italia. Ho deciso, quindi, di ambientarlo a Gioiosa Marea e la storia narra dell’uccisione di un’autrice famosa che viene a presentare il libro proprio al Gioiosa Book Festival, e un maresciallo indagherà su questa morte. È stata avvelenata? Chi è l’assassino? Si scoprirà alla fine e soprattutto con un finale a sorpresa. Il libro è disponibile gratuitamente sul sito “isaporidelgiallo”. Qualcuno mi ha anche chiesto di poter realizzare un cortometraggio e probabilmente ci lavoreremo su”.
Quando nasce e dove nasce la tua passione per la scrittura?
“Questa è una domanda difficilissima, perché è come dire quando nasce un bambino. Nasce, non sai quando nasce, viene così, spontaneamente. Penso che ho sempre scritto, come tu hai sempre scritto, insieme abbiamo iniziato a scrivere. Però se posso ricondurre un momento ben preciso in cui mi sono detto ho qualcosa da dire, credo siano stati i primi anni del liceo, ovviamente con dei tentativi ora rinnegati delle cose che ho scritto. Perché erano delle cose scritte talmente male che poi uno le rinnega.
È come quando uno scriveva un tema a scuola, un tema bellissimo che rileggendolo dopo un anno uno dice fra se, ma io scrivevo quelle cose? Scrivere è una cosa innata, è la voglia, il desiderio di dire qualcosa di nostro, sono i sentimenti che ci spingono. I miei gialli, le mie fiabe sono tutte spinte da un sentimento, non insegnamento ma un sentimento, è diverso. Io non voglio insegnare, le mie fiabe non insegnano, nessuno di noi può insegnare, possiamo dare degli stimoli per riflettere.Così anche i gialli che scrivo, non sono dei gialli fine a se stessi, o a un assassino o a un omicidio da scoprire, un omicida da mettere in galera, dietro c’è una riflessione e un’introspezione di quello che c’è dentro di noi, dentro l’animo umano, il nero che c’è dentro ognuno di noi, così come nelle fiabe”.
Nino tu hai già in cantiere un altro tuo giallo, ci vuoi raccontare di questa tua nuova storia?
“Da due anni cerco casa, il mio giallo cerca casa. Ho scritto un giallo ambientato a Barcellona Pozzo di Gotto, la mia città natale, la città dove vivo. Ci tenevo alla città del Longano e ho ambientato lì un giallo a sfondo sociale, perché come dico sempre, i libri devono dire qualcosa. Sciascia usava il giallo per dire altro, per parlare di mafia. Nessuno avrebbe letto Sciascia se non fosse stato un giallo, quindi il giallo attira il lettore, ma noi dietro al giallo vogliamo dire qualcosa. È un giallo a sfondo sociale, di cui non posso dire il titolo, ma posso dire con chi sarà edito, ovvero con la F.lli Frilli editore. Carlo Frilli è un editore che stimo molto, lo inseguo da anni perché è un desiderio pubblicare con lui e finalmente ci sono riuscito. Il libro uscirà nel 2020 e spero che tutti siate felici di leggerlo, di acquistarlo e di criticarlo affinché io possa migliorare ancora”.
Un altro libro che hai scritto, come autore di fiabe, è Il Guardiano del Tempo, uscito nel 2019. Ci parli di questa tua opera?
“Il Guardiano del tempo” è il secondo episodio di una saga per ragazzi che si intitola Il nonno è un pirata. Dopo il successo del primo, la storia era rimasta un po’ in aria, il finale era aperto e quindi era giusto dare un seguito. Ludovica è una ragazza che scopre di essere un pirata. Mentre nel primo episodio scopre di essere un pirata e diventa capitano della nave di pirati. Nel secondo episodio dovrà salvare il padre, quindi dovrà tornare indietro nel tempo, precisamente al tempo della guerra di Troia, per riportarlo ai giorni nostri. Questa saga mi ha dato molte soddisfazioni, sia in termini di vendite sia in termini di pubblico, è molto seguita e per questo sono stato invitato a presentare questo libro a Pisa in occasione per il Pisa Book Festival nel prossimo mese di novembre”.
Ringraziamo Nino Genovese per la sua disponibilità