San Salvatore di Fitalia (ME): Dal Museo al Santuario di San Calogero – La Storia del Borgo attraverso il Santo Taumaturgo

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Il borgo, che originariamente sembra fosse di origine saracena, si sviluppò intorno al Monastero di S.Salvatore fondato da Ruggero I e poi ampliato da Ruggero II.Pare che l’origine del toponimo Fitalia risalga al primo processo di ellenizzazione della regione, avvenuta in epoca classica, prima della conquista romana (V secolo a.C.). Il toponimo infatti trova vari riscontri etimologici nel greco classico. I Greci arrivati in questa vallata, trovarono un terreno adatto alla coltivazione e lo chiamarono Fytalìa, ossia terreno produttivo o adatto alla coltivazione di alberi da frutto. Il nome Fitalia viene fatto risalire anche alla leggenda dei fitalidi, famiglia ateniese il cui eponimo era Fitalo.

Alla riscoperta delle tradizioni artistico-religiose dei Nebrodi, itinerario inserito nel progetto dell’Associazione AFEIP “Dai Tinderiadi alla Madonna Nera – Storia Fede e Leggende su Nebrodi”.

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Centro Culturale San Calogero:

Aperto in data 07 Dicembre 2014, il Centro – Museo, nasce coordinato da figure di Operatori culturali che ne assicurano Direzione Scientifica e Conservazione, nonché con la collaborazione di singoli operatori volontari ed associazioni locali.
Particolare interesse nella prima fase di allestimento, è stato riservato all’iconografia locale ed isolana del Santo Taumaturgo e ad una ricca collezione di ex voto cero plastici anatomici, databili tra il XVIII ed il XX secolo, provenienti dal Santuario locale e costituenti l’unica collezione in Sicilia vincolata come patrimonio culturale di importante interesse.

san calogero

Altri aspetti del culto di S. Calogero vengono assicurate dalla presenza espositiva di vari altri etno – reperti e da documenti d’epoca estratti da un ricco archivio (attualmente in fase studio) di ampia cronologia. Importanti e parecchio numerosi sono poi esemplari di iconografia popolare provenienti da varie località di Sicilia e che offrono, attraverso immagini a stampa, statuaria devozionale, fogli da cantastorie, ex-voto agrari, abitini, ecc…, un ricco panorama documentario dei culti domestici del popolo siciliano, rafforzati da importanti pannelli fotografici documentari che ne illustrano tipologie di culto, aspetti di feste, pellegrinaggi e ritualità antiche.
Interessanti gli strumenti di festa quali: una ricca collezione di attrezzi pirotecnici, e strumenti popolari come i fischietti sacralizzati.

Santuario San Calogero Eremita ed il Culto di San Calogero:

La Festa affonda le sue radici nella storia di San Calogero, vissuto probabilmente tra il IV e VI secolo, originario di Calcedonia, di fronte a Costantinopoli, oggi Istambul.

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Per sfuggire ad una persecuzione contro i cristiani San Calogero parte per l’Occidente e sbarca a Lilibeo in Sicilia,dove inizia la sua opera apostolica per tutta la Sicilia, confermando l’annuncio della vera fede con straordinari miracoli,cacciando i demoni e guarendo malati.
In una grotta presso Sciacca conclude la sua vita terrena.
Il suo culto, che ben presto si impose e si diffuse,è testimoniato dagli Inni del monaco Sergio, risalenti al IX secolo e rinvenuti unitamente alle ossa del Santo, nel Monastero di Fragalà.
Appare certo che da Fragalà il culto a San Calogero si è diffuso nella Valle del Fitalia, in particolare a San Salvatore, e nell’area dei Nebrodi.
Nel Santuario si trova una prestigiosa statua della Madonna Immacolata.

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