Brolo: Dalle Opere d’Arte della Chiesa Maria SS. Annunziata alle leggende legate al Castello di Brolo e al suo Museo Storico della Tortura

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La chiesa Maria SS. Annunziata fu costruita in un periodo antecedente al sedicesimo secolo. L’aspetto originario è stato gradualmente mutato da interventi successivi. Il prospetto del diciassettesimo secolo, un elegante portale intagliato, la torre campanaria degli inizi del sedicesimo secolo e la grande volta ogivale che regge la parte posteriore dell’edificio del 1555.

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La struttura della Chiesa Madre all’interno, a tre navate, ha conservato nel tempo gran parte degli arredi originali. Da segnalare una piccola cappella, posta nella navata destra sotto al campanile, che presenta una volta costolonata appartenente a una precedente costruzione del quindicesimo secolo. In direzione della prima cappella della navata destra è possibile ammirare una pregevole statua in marmo del sedicesimo secolo, raffigurante la Madonna del Lume. All’altare maggiore di notevole interesse artistico c’è un’altra statua in marmo del sedicesimo secolo raffigurante la Madonna col Bambino.
La festa di Maria SS. Annunziata si festeggia il 25 marzo.

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Il Castello di Brolo, la cui costruzione risale al X secolo d.C., è situato su un incantevole promontorio a picco sul mare e domina il borgo sottostante con la sua magnifica torre. Fu ambita sede di nobili, oltre che residenza della Principessa Bianca Lancia, moglie dell’Imperatore Federico II e madre di Manfredi Re di Sicilia.
Al secondo piano della torre si trova la bellissima sala di rappresentanza ed il balcone panoramico, dal quale è possibile ammirare un tratto della Costa Saracena in direzione di Messina.

La Leggenda

Al balcone del Castello di Brolo è legata anche la leggenda di Maria La Bella, figlia di Francesco I. La principessa era solita aspettare affacciata al balcone il suo amante che sopraggiungeva dal mare. Lo spasimante, una volta raggiunta la torre, si aggrappava alle lunghe trecce dell’amata per raggiungerla in segreto. Il fratello di Maria, accortosi di quanto accadeva, tese però un agguato al giovane, aspettandolo sullo scoglio antistante il Castello e ferendolo a morte. La principessa aspettò per lungo tempo invano il ritorno del suo amato e si racconta che lo spirito innamorato della bella Maria appaia ancora oggi nella notte ai pescatori del luogo.

Il Museo storico della tortura

Garrota

Ampiamente presente fin dall’antichità e presso tutte le culture,la tortura, fu un metodo di coercizione fisica o psicologica, inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni. Condannata e ripudiata nelle sue giustificazioni teoriche, la tortura per lungo tempo è riapparsa sotto forme e motivazioni diverse, costringendo gli storici ad interrogarsi sulle dinamiche che la generarono.
Museo della pena strumenti di tortura sedia Medievalia Castello di BroloAll’interno del Museo il visitatore può soffermarsi ad osservare gli strumenti di tortura, morte e scherno: una raccolta di materiale suddiviso per epoche storiche, per tipologia d’uso e di costruzione.

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ossibile osservare: la Garrotta, lo Schiaccipollici, la Sedia Inquisitoria, la Forcella dell’eretico costituita da due piccole forche che venivano fatte penetrare sotto il mento e sopra il petto; la Gogna, forse tra le più conosciute macchine da tortura, così come la Cicogna della storpiatura, oggetto che immobilizzava con dei cerchi il collo tenuto stretto ai polsi e alle caviglie.
Il Museo della Pena e della Tortura espone nella sua collezione le Maschere di schernimento, aggeggi che oltre che rendere ridicoli, occludevano naso e bocca, ed ancora il Pifferaio del baccanaro, la Botte dell’ubriacone, il Violone delle comari, il Cavallo spagnolo, la Culla di Giuda.

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