Guidati dal Prof. Antonio Matasso , accademico ed esperto cultore della storia di Sicilia, proseguiamo il nostro itinerario alla riscoperta delle tradizioni artistico-religiose dei Nebrodi, itinerario inserito nel progetto dell’Associazione AFEIP “Dai Tinderiadi alla Madonna Nera – Storia Fede e Leggende su Nebrodi”.
Floresta:
Il comune di Floresta è ubicato a ben 1275 metri sul livello del mare ed è il comune più alto della Sicilia.
Si trova sui Monti Nebrodi orientali ai confini della provincia di Catania, sullo spartiacque tra le alte
valli del fiume Alcantara (tributario del mar Ionio) e del torrente Naso (tributario del mar Tirreno).
Conosciuto fino a poco tempo addietro come Casal Floresta, il paese sembrerebbe risalire al periodo
romano ( 264 a.C. ) di colonizzazione della Sicilia, quando l’attuale sito urbano, originario luogo d’esilio romano, era originariamente occupato da
una fitta foresta (in latino, appunto, floresta), i cui alberi ad alto fusto erano assai richiesti dai romani
per impiegarne il legname nella costruzione delle loro navi ed imbarcazioni.
La Chiesa Madre di Sant’Anna, patrona di Floresta.
L’edificio ,originariamente, era stato fatto erigere e dedicare a San Giorgio da Antonio Quintana Duegnas, nobile spagnolo, il quale fu elevato al rango di Marchese della Foresta, in data 11 Gennaio 1619, da Filippo III (figlio di Filippo II di Spagna, primo Re di Sicilia)
Dopo il 1750 l’agglomerato di Floresta si espande intorno alla chiesa di Sant’Anna.