Il Candidato a Sindaco Teodoro Lamonica sull’ ordinanza sindacale che vieta l’accesso a veicoli e pedoni all’arenile in zona Capo Calavà di Gioiosa Marea

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Divieto di accesso a veicoli e pedoni all’arenile afferente la zona costiera afferente la località Capo Calavà nel tratto compreso tra la foce del Torrente Calavà e la Rocca di Capo Calavà”. Questo l’oggetto di un’ordinanza sindacale, datata 21/03/2017, emanata dal Sindaco di Gioiosa Marea, Eduardo Spinella. Provvedimento reso obbligatorio a causa della situazione disastrosa in cui versa la zona menzionata.
Le mareggiate di 05, 06 e 07 gennaio di quest’anno e, poi, di 07 e 08 marzo hanno, infatti, eroso ulteriormente alcuni tratti di costa prospicienti il litorale afferente la località, a fortissima vocazione turistica, di Capo Calavà e antistante il Villaggio Turistico Capo Calavà, il Camping Gioiosa ed il Lido Balneare presente nel citato tratto di arenile.

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Costernato e in contrasto con il modo in cui il problema è stato affrontato, Teodoro Lamonica, candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative: «Paghiamo il prezzo di una gestione passata sbagliata – dice – e il mancato intervento di ripascimento sulla zona che va da Gioiosa Marea a San Giorgio ci porta al disastro. La località turistica per eccellenza di Gioiosa, la zona di Capo Calavà, importante per la presenza dei villaggi, oggi vede la sua spiaggia non raggiungibile: siamo arrivati al paradosso!».
Lamonica non discute l’ordinanza, che impone il divieto di accesso a veicoli e pedoni all’arenile e che oggi è un atto dovuto, supportato da pareti tecnici comunali e delle autorità competenti, a tutela della pubblica incolumità, ma non si può tacere sul come si sia arrivati a questo punto. Ciò che contesta è il mancato intervento dei progetti e l’ultimazione degli stessi da parte di chi ne aveva compiti e responsabilità, compreso l’assessorato regionale, e la miopia e l’inerzia delle amministrazioni che si sono succedute almeno nell’ultimo decennio. I danni che si stanno sommando sono gravi e irreparabili per il nostro paese.
«Da molti anni – dice il sindacalista – abbiamo depositato e chiuso nel cassetto il progetto di massima per la zona di Capo Calavà e a tutt’oggi non abbiamo notizie.
Apprendiamo che nel “Patto per il Sud” è previsto un intervento nella zona di Capo Skino senza che ci sia traccia di un progetto, mentre quello definitivo della zona di S.Giorgio, per la località Brigantino, è fermo e le responsabilità sono di chi in questi anni non è intervenuto in modo deciso per il bene del paese. Altro che avvio della primavera: questo è inverno fitto, è notte buia per Gioiosa Marea».
Teodoro Lamonica conclude: «Oggi potremmo attribuire a molti la responsabilità per questo stato di cose, ma dobbiamo attivarci per “fare”. Le ultime amministrazioni hanno avuto un ruolo decisivo nel lasciar aggravare il problema senza attuare operazioni risolutive. Io, nella mia breve esperienza, ho messo in moto meccanismi di recupero e attenzione verso il territorio e le sue emergenze, ma dopo di me il nulla. I gioiosani devono avere consapevolezza di come il paese è stato amministrato. Deve finire il tempo degli incantatori e delle belle addormentate. E’ tempo di trovare soluzioni immediate per quel tratto di spiaggia, perchè la stagione turistica è alle porte e non ci si può permettere di vedere annullate prenotazioni e perdita di posti di lavoro, ed è il momento di scegliere cosa vogliamo per Gioiosa Marea, se vogliamo tornare al buio e alla decadenza del passato o guardare a nuove possibilità e ad una nuova rinascita per il futuro iniziando da oggi».

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