Mimmo Mollica, con il suo “Mendicante a Tindari”, continua i suoi incontri con gli studenti

mimmo e alunno schiar

Incontro con l’autore di “Meucci il figlio del.… telefono mendicante a Tindari”, il volume di Mimmo Mòllica sulla vita del figlio dell’inventore del telefono, vissuto e morto a Tindari. Mòllica incontrerà gli alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore ” F.P. Merendino” nei plessi di Capo d’Orlando, Brolo e Naso.
Capo d’Orlando (Me), 06/02/2017 – Dopo gli incontri con gli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore ‘Lucio Piccolo’ di Capo d’Orlando per le classi del liceo scientifico, classico, linguistico e sportivo (1 febbraio); e per le classi del Liceo Artistico, agrario-ambientale e odontotecnico (3 febbraio), Mimmo Mòllica incontrerà gli alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F.P. Merendino” nei plessi di Capo d’Orlando, Brolo e Naso secondo il seguente calendario:

7 febbraio 2017 – Aula Magna sede lungomare A. Doria, Capo d’Orlando
ore 10,00 – 11,00
7 febbraio 2017 Aula multimediale sede Torrente Forno, Capo d’Orlando
ore 12,00 – 13,00

8 febbraio 2017
ore 9,00 – 10,00 presso sede di Brolo
ore 11,00 – 12,00 presso sede di Naso.

“Meucci il figlio del… telefono mendicante a Tindari” di Mimmo Mòllica, racconta la triste vicenda di Carlo Meucci, figlio dell’inventore del telefono, vissuto nell’indigenza a Tindari, in provincia di Messina, e tumulato nel cimitero di Patti nel giugno 1966. La complicata vicenda, ricostruita e raccontata da Mimmo Mòllica, propone l’attualissima questione dell’identità dei migranti e dei naufraghi, ai quali spetta l’arduo compito di ricostruire la propria identità personale e burocratica. Il libro di Mòllica muove i suoi passi da un gesto di umana pietà e si prefigge di strappare all’oblio dell’invisibilità un essere umano, peraltro discendente da una eccellenza italiana – Antonio Meucci, inventore del telefono – di cui andare fieri.
Carlo Meucci, come il padre Antonio, fu migrante, naufrago e ‘figlio scomodo’, in un momento della storia dell’umanità, come oggi, fortemente segnato dalle migrazioni, in cui “quella dell’identità non è una questione di secondaria importanza”, al di là del diritto all’identità stessa. Carlo Meucci stabilì la sua residenza in Sicilia, tra Mazara del Vallo, Marsala, Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Agata Militello e Tindari. E sarà in questi Comuni che l’identità del ‘migrante naufrago’ Carlo Meucci verrà trascritta e certificata.

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