Firmato il Patto per lo sviluppo della città di Messina

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Alla presenza delle maggiori autorità politiche, civili e militari, è stato firmato oggi, nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Messina, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e dal Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Renato Accorinti, il Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina – Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio. La Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città Metropolitana di Messina hanno condiviso la volontà di attuare una strategia di azioni sinergiche e integrate, miranti alla realizzazione degli interventi necessari per la infrastrutturazione del territorio, la realizzazione di nuovi investimenti industriali la riqualificazione e la reindustrializzazione delle aree industriali, e ogni azione funzionale allo sviluppo economico, produttivo e occupazionale del territorio metropolitano. La Città Metropolitana di Messina ha individuato, in un ampio percorso di condivisione territoriale, le linee di fondo e gli interventi prioritari finalizzati alla ricucitura viaria del territorio e alla mobilità sostenibile mediante il miglioramento dei collegamenti interni e delle connessioni, alla riqualificazione e la rigenerazione urbana della città e delle periferie, alla realizzazione di interventi infrastrutturali finalizzati allo sviluppo economico e produttivo del territorio, alla valorizzazione turistica e naturalistica del patrimonio culturale ed ambientale, nonché alla realizzazione di interventi finalizzati alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza del territorio, con particolare riferimento alla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e avendo a riguardo i bisogni occupazionali e sociali delle popolazioni. Ciò premesso sono state concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città di Messina le principali linee di sviluppo e le relative aree di intervento, che sono le seguenti: Infrastrutture – Gli interventi che rientrano in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità urbana ed i img-20161022-wa0000collegamenti con le aree interne, assicurando pari accessibilità alle diverse aree e promuovendo lo sviluppo economico dei territori. In particolare, il settore comprende interventi strategici, integrati con l’area metropolitana, relativi ad opere viarie, ad interventi infrastrutturali nell’area portuale, nonché interventi all’infrastruttura per la mitigazione della vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo, integrati con gli interventi di protezione del versante per la prevenzione dei fenomeni franosi a carico Regione Siciliana (fondi PO-FESR). Altri interventi infrastrutturali sono più coerentemente descritti nelle azioni per lo “Sviluppo economico” del territorio; sono inoltre previsti interventi di facilitazione procedurale per altre opere finanziate con risorse non FSC. Ambiente – Gli interventi prioritari individuati per questo settore strategico riguardano la messa in sicurezza dei punti di maggior criticità, in un territorio particolarmente esposto a fenomeni di dissesto, la gestione ed il trattamento dei rifiuti la messa in sicurezza degli alvei torrentizi, la riqualificazione ambientale di cave, la realizzazione di piste ciclabili, il recupero di zone forestali e boschive in prossimità dei centri urbani, ecc. Sviluppo economico e produttivo – Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento comprendono la realizzazione di aree attrezzate per insediamenti produttivi e piastre logistico-distributive, oltre alla valorizzazione delle attività florovivaistiche presenti nel territorio. Sono anche previsti interventi a sostegno dell’imprenditorialità, con particolare riferimento alle categorie deboli (imprenditorialità giovanile e femminile) e la realizzazione (con accelerazione procedurale) di un porto commerciale, peschereccio e turistico nella zona tirrenico-occidentale della Città Metropolitana. Turismo e cultura – Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento mirano a riqualificare e valorizzare gli spazi urbani, promuovere il turismo ambientale e paesaggistico attraverso il recupero dei borghi rurali ed il risanamento conservativo di unità edilizie da destinare ad “albergo diffuso”. Sono inclusi nel Piano interventi per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e storico e per il potenziamento di “attrattori” di flusso turistico, e di promozione del territorio metropolitano, finalizzati anche alla valorizzazione del crescente flusso crocieristico che interessa la città metropolitana. Sicurezza e Cultura della Legalità – L’intervento è finalizzato alla costruzione del secondo Palazzo di Giustizia per il Distretto della Città Metropolitana di Messina. Altro – Sono considerati strategici anche gli interventi che perseguono la finalità di intervenire strutturalmente nel campo dell’edilizia scolastica e sportiva e per l’inclusione sociale e il potenziamento dei servizi alle persone. Il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, hanno stipulato il presente Patto:
Articolo 1

(Recepimento delle premesse)

1. Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente Patto e costituiscono i presupposti su cui si fonda il consenso delle Parti.

Articolo 2

(Oggetto e finalità)

1. Con il presente Patto, le Parti si impegnano ad avviare e sostenere un percorso unitario di intervento sul territorio dell’Area Metropolitana di Messina, finalizzato allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale dell’area, nonché alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza del territorio;

2. A tale fine, le Parti, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle aree di intervento, condivise tra la Città Metropolitana di Messina ed il Governo, hanno identificato gli interventi prioritari e gli obiettivi da conseguire entro il 2017 indicati nell’Allegato A, che forma parte integrante del presente Patto, per la cui attuazione è ritenuta necessaria un’azione coordinata, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

Articolo 3

(Risorse finanziarie)

1. Le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili ordinarie ed aggiuntive, nazionali ed europee, nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing, ecc.;

2. L’importo complessivo degli interventi che costituiscono gli impegni del presente Patto, e le risorse finanziarie previste per la loro attuazione sono indicati in dettaglio nell’Allegato A al Patto e sono sinteticamente descritte, per macro-categorie, suddivise per aree di intervento:

Infrastrutture – 170.479.850,00

Ambiente – 32.956.200,00

Sviluppo economico e produttivo – 57.031.240,98

Turismo e cultura – 55.585.490,00

Sicurezza e cultura della legalità – 0,00

Altro (Edilizia scolastica e sportiva, infrastrutture e servizi per inclusione sociale nelle periferie) –

15.947.219,02

Totale costi e risorse -332.000.000,00

3. Le risorse finanziarie a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, riferite al periodo di programmazione 2014-2020, sono assegnate da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), ai sensi del comma 703 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), che approva anche regole procedurali, criteri di ammissibilità, modalità di monitoraggio, modalità di riprogrammazione, casi di revoca e le modalità di trasferimento delle risorse FSC 2014-2020 di cui al presente Patto.

4. Per quanto concerne gli interventi relativi al settore strategico “Ambiente”, le Parti si impegnano affinché i progetti per interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, conformemente a quanto previsto dalla legislazione vigente, siano ammessi a finanziamento utilizzando i criteri di scelta e di attribuzione delle risorse che, ai sensi dell’art. 10, comma 11, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, sono stati approvati con DPCM 28 maggio 2015 recante “Individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”.

Articolo 4

(Modalità attuative)

1. In considerazione della strategicità e complessità degli interventi, nonché per accelerarne la realizzazione, le Parti, nel rispetto della pertinente normativa europea e nazionale, possono individuare Invitalia quale soggetto responsabile per l’attuazione degli interventi. Al fine di garantire la tempestiva attuazione degli interventi previsti dal presente Patto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con la Città Metropolitana di Messina, ove necessario e nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali, adotta le opportune misure di accelerazione ai sensi di quanto previsto dall’articolo 10, comma 2, lettere f-bis ed f-ter, decreto-legge n. 101/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2013.

2. Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A tal fine, le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema, come indicato nell’Allegato A, delle risorse disponibili FSC 2007-2013 ed FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Puglia (POR), anche dei Programmi Operativi nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del presente Patto;

3. La Città Metropolitana di Messina per l’attuazione degli interventi inseriti nel presente Patto, può avvalersi dei Comuni ricompresi nell’area metropolitana, nonché dei rispettivi Enti e Società in house, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e nazionale in materia.

4. L’Agenzia per la coesione territoriale è responsabile del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del Patto e svolge, altresì, l’azione di monitoraggio e valutazione degli obiettivi raggiunti.

Articolo 5

(Referenti del Patto – Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto)

1. I referenti del presente Patto sono l’Autorità Politica per la Coesione e il Sindaco della Città Metropolitana di Messina.

2. L’Autorità Politica per la Coesione ed il Sindaco della Città Metropolitana di Messina si avvalgono di un Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto” (di seguito Comitato), senza oneri a carico del Patto medesimo, che risulta così costituito:

i. un rappresentante del Dipartimento per le Politiche di Coesione;

ii. un rappresentante del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica;

iii. un rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;

iv. un rappresentante della Città Metropolitana di Messina.

3. Il Comitato è presieduto dal rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

4. Le Amministrazioni centrali e la Città Metropolitana di Messina, coinvolte nella realizzazione degli interventi, pongono l’attuazione del Patto tra gli obiettivi annuali dei dirigenti interessati e ne danno informativa ai Referenti del Patto, trasmettendo le direttive annuali.

5. L’ Agenzia per la Coesione Territoriale e la Città Metropolitana di Messina nella prima riunione del Comitato indicano i propri rispettivi Responsabili Unici dell’attuazione del Patto i quali sovraintendono all’attuazione degli interventi previsti e riferiscono al Comitato e ai Referenti del Patto.

Articolo 6

(Impegni delle Parti)

1. Le Parti si impegnano, nello svolgimento dell’attività di propria competenza, a dare attuazione alle linee di azione descritte nel presente Patto; in particolare:

a) L’Autorità per la Politica di Coesione, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, anche con il ricorso agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo. Si impegna, inoltre, a promuovere ogni utile iniziativa affinché le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione di quanto previsto dal presente Patto siano effettivamente disponibili, per un’efficace attuazione degli interventi. A tal fine, su eventuale richiesta della Città Metropolitana di Messina, l’Autorità per la politica della coesione si impegna a rendere disponibile il supporto tecnico operativo di Invitalia, anche in qualità di centrale di committenza e per l’avvio dei nuovi progetti, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 55-bis, decreto-legge n. 1/2012 e dell’articolo 38, comma 2, D. Lgs. n. 50/2016.

b) Il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, per quanto di competenza, si impegna ad assicurare il pieno conseguimento degli obiettivi del presente Patto, inclusi quelli di spesa indicati nell’Allegato A, subordinati alla effettiva disponibilità delle risorse finanziarie nazionali, anche avvalendosi dell’azione dell’Autorità Urbana del Comune di Messina, orientando l’attività amministrativa alla più efficace attuazione di quanto previsto agli articoli 2 e 3.

2. Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, qualora si rendesse necessario riprogrammare in tutto o in parte le risorse di cui al presente Patto, interviene nell’istruttoria degli obiettivi e delle scelte di intervento, verificandone la coerenza con gli indirizzi definiti nei documenti di programmazione nazionali e comunitari.

3. Le Parti si impegnano a verificare periodicamente, almeno ogni 6 mesi, a partire dalla data di assegnazione delle risorse, lo stato di attuazione del presente Patto ed eventuali necessità di rimodulazione degli interventi indicati nell’Allegato A, a parità di spesa ammissibile a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.

Articolo 7

(Sorveglianza, trasferimento risorse, valutazione)

1. I soggetti attuatori degli interventi compresi nel Patto presentano ai Responsabili Unici, di cui al comma 5 dell’art. 5, e aggiornano periodicamente, una scheda per ciascun intervento contenente i passaggi procedurali e l’avanzamento della spesa.

2. La sorveglianza del rispetto del cronoprogramma e la rispondenza delle opere realizzate a quanto indicato negli impegni sottoscritti dalle Parti è assicurata dal monitoraggio degli interventi da parte dei Responsabili Unici, anche tramite verifiche in loco.

3. La Città Metropolitana è responsabile del corretto e tempestivo inserimento dei dati di monitoraggio.

4. I Responsabili Unici, con il supporto delle competenti strutture dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, assicurano a cadenza almeno bimestrale il regolare monitoraggio degli interventi utilizzando il sistema di monitoraggio unitario istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Le informazioni così acquisite sono rese disponibili alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP).

5. I dati, le informazioni e i documenti acquisiti nel sistema di monitoraggio sono accessibili e condivisi tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione, gestione e controllo degli interventi.

6. Il Comitato sovraintende all’attività di verifica e, all’esito delle verifiche, assegna un congruo termine per l’attuazione delle eventuali azioni correttive.

7. Qualora l’esito delle verifiche portasse ad accertare che il mancato rispetto degli obiettivi procedurali e di spesa si discosta per più del 25 % rispetto alle previsioni, sono definanziati gli interventi in fase di progettazione che presentano un ritardo. Per gli interventi in fase di realizzazione la sanzione è rappresentata dall’ammontare delle risorse in economia, comunque per un importo non inferiore al 10% del valore dell’intervento.

8. Il trasferimento delle risorse del Fondo Sviluppo Coesione è vincolato al rispetto del completo inserimento dei dati dei singoli interventi nel sistema di monitoraggio unitario, incluso il cronoprogramma di ogni intervento. Il mancato inserimento e/o aggiornamento dei dati di monitoraggio comporta la sospensione del trasferimento delle relative risorse.

9. Nei dodici mesi successivi alla realizzazione di ciascun intervento, la Città Metropolitana presenta al Comitato un rapporto di valutazione sull’efficacia dell’intervento realizzato.

Articolo 8

(Informazione e pubblicità)

1. Le informazioni riferite agli obiettivi, alla realizzazione ed ai risultati del presente Patto saranno pubblicizzate sulla base di un piano di comunicazione predisposto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.

2. Al fine di garantire la massima trasparenza e la migliore comunicazione ai cittadini sullo stato di avanzamento dei lavori, il Sindaco della Città Metropolitana si impegna a:

a) individuare e comunicare al Comitato un referente per gli aspetti collegati all’attività di comunicazione;

b) fornire tutti i dati richiesti dal Comitato al fine di consentire la comunicazione di informazioni ai cittadini attraverso sistemi “open-data”.

Articolo 9

(Disposizioni finali)

1. Eventuali modifiche al presente Patto sono concordate tra le Parti e formalizzate mediante atto scritto.

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