Gioiosa Marea: Presentato il libro “Le Vene Violate” , storia della morte dell’urologo Attilio Manca

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20160220_183652Pubblico delle grandi occasioni (sia in termini qualitativi che quantitativi, oltre ottanta persone presenti) ieri sera al Circolo di Roma di Gioiosa Marea. Il motivo, un compleanno un po’ particolare: quello di Attilio Manca, l’urologo siciliano morto nel 2004 che – fosse stato ancora in vita – avrebbe compiuto 47 anni.
“Buon compleanno Attilio” l’evento magistralmente organizzato per il 20 febbraio 2016 dall’associazione culturale H2Donna. Un evento che è coinciso con la presentazione (la quarantaduesima, dunque assai prossimi alle Nozze d’Oro) del libro “Le Vene Violate – Dialogo con l’urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia” S1960004(Armenio Editore; 15 euro). Una chiacchierata tra un nutrito gruppo di amici, più che una vera e propria presentazione, con l’introduzione e i saluti di Giuliana Scaffidi e del giornalista Valerio Barghini (ormai un connubio vincente il suo con l’associazione H2Donna, con la presenza dell’indispensabile assistenza tecnica di Sergio e Beatrice Vaccaro della Martin Service, cui vanno sentiti ringraziamenti). L’autore del libro, Luciano Armeli Iapichino, dopo avere affrontato il tema della legalità, ha riassunto brevemente la tragica vicenda che ha visto coinvolto Attilio Manca, l’urologo siciliano (originario di Barcellona Pozzo di Gotto e luminare della tecnica nella tecnica della laparoscopia) trovato morto a Viterbo il 12 febbraio del 2004 in circostanze misteriose, salvo poi emergere che, poco prima, aveva operato (sotto mentite spoglie) alla prostata, a Marsiglia, un “certo” Bernardo Provenzano. Un processo, cui sono seguite tre archiviazioni.

Una vicenda raccontata, poi, nei minimi dettagli dall’autore del libro, Luciano Armeli Iapichino, intellettuale nonché vicepreside della scuola media di Galati Mamertino (uno degli scrittori più vincenti di Armenio Editore) 20160220_183409che, ormai dieci anni (correva il maggio 2006), durante un incontro a Tortorici tra la famiglia e i suoi studenti, si è letteralmente “innamorato” della storia e, soprattutto, dal fratello di Attilio, Gianluca Manca che, insieme a mamma Angela e a papà Gino, si sono sempre opposti strenuamente con tutte le loro forze alle tre archiviazioni del processo che puntavano a bollare (nonostante le tante palesi incongruenze) come suicidio la morte del congiunto Attilio.
Un incontro, quello al Circolo Roma, che ha catturato l’attenzione degli oltre ottanta presenti i quali, attenti e commossi ascoltatori degli interventi, sono entrati in un legame di empatia con i relatori (ovviamente, come era S1960019giusto e logico che fosse, con il fratello Gianluca), tanto da tributare, alla fine dell’ora e mezza di interventi (volata in un amen) un lunghissimo, ininterrotto o e caloroso applauso. Augurando tutti insieme, in cuor loro, “Buon Compleanno, Attilio” per i tuoi 47 anni che avresti compiuto fossi stato ancora in vita.

21 febbraio 2016

La redazione

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